Solidarietà ai camionisti che con il coraggio della disperazione si oppongono ad un governo bolscevico, sempre pronto a concedere prebende ed incentivi solo ai paraculi di stato, ai grandi industriali politicamente corretti ed al gregge dei dipendenti allineati e coperti sapientemente guidato dai pastori della triplice.
In un paese dove la legalità è ormai una barzelletta Prodi, il calabrache, si permette di fare la voce grossa con chi chiede solo di essere messo in condizione di lavorare e guadagnare dignitosamente, senza essere stritolato da un fisco cubano e da costi di esercizio che crescono ogni giorno di più per la gioia di una politica parassita che vive di voto di scambio alimentato con il denaro di quei pochi (sic.) che non accettano di vendere la propria dignità per un tozzo di pane.
Devo sperare che il giochino subdolo e vigliacco del governo che cerca di mettere il paese contro una categoria perchè non abbassa la testa, possa fallire miseramente così come fallito è questo governo e questa classe dirigente uscita non certo per meriti propri indenne dalle macerie di tangentopoli. Miserrimi politici di seconda fila che non hanno saputo cogliere un'occasione irripetibile, quella di dare una svolta al percorso di un paese che corre incoscente verso il suicidio sociale ed economico.
Gli italiani anzichè lamentarsi perchè non trovano le zucchine al mercato farebbero meglio ad unirsi alla protesta, bloccare non solo autostrade am anche viottoli e sentieri, come non capire che le ragioni dei camionisti sono le stesse di quella che è la parte sana del paese, che tira la carretta da decenni ed in cambio riceve solo sputi in faccia, da boiardi e mantenuti di tutte le risme che oggi trovano massima espressione in questo governo vergognoso.
"Divide et impera" qualcuno a Roma lo aveva capito già tanto tempo fa!
mercoledì, dicembre 12, 2007
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