lunedì, agosto 28, 2006

Un popolo di falsi accattoni...

Eccoci tornati dalle ferie, abbronzati, rilassati e dopo aver speso forse un po' troppo siamo pronti ad iniziare un autunno di rivendicazioni... sento già a RAI radioparlamento una tristissima trasmissione su precari e precariato: scandaloso il fatto che l'11% dei lavoratori siano a tempo determinato, scandaloso che le donne precarie siano più degli uomini, scandaloso che al sud siano più che al nord ...scandaloso dico io, che in questo paese si parli sempre e solo di diritti e rivendicazioni e mai di impegno, doveri e sacrifici di lotte collettive e mai di responsabilità individuale.

Ormai non se ne può più nemmeno di un sud con il cappello in mano e le chiappe al sole di Mondello, delle donne e i giovani che puntano solo ed esclusivamente al posto ipergarantito nello stato o nel parastato, le truppe mastellate sono già al lavoro a Telese (Grand Hotel naturalmente) per accreditarsi paladini di gente che con titoli di dubbia provenienza e di nessuna professionalità si aspetta la rendita per il solo fatto di esistere. Lauree velleitarie in materie assolutamente inutili mentre le università più impegnative e prestigiose stentano a trovare studenti in grado di portare a termine gli studi.

A Scienza delle Comunicazioni si contendono i posti di operatore ecologico e quelli di Filosofia anelano la divisa da postino o da uscere comunale. Il nostro è il paese in cui è accertato il fatto che "onesto lavoratore" sia divenuto sinonimo di "pirla da spennare", dove il mercato e la competitività sono parole sconosciute a una buona parte dei suoi cittadini che devono questa loro posizione iperprotetta ai rimanenti che nel silenzio dei media e della politica, senza nessuna garanzia e senza nessun ammortizzatore sociale si reinventano ogni giorno il proprio quotidiano di lavoratore autonomo, artigiano, commerciante o dipendente nelle migliaia di piccole aziende del privato.

Ho già scritto ...la partita iva (per ora) la può richiedere chiunque, se come si vuol far credere gli autonomi sono tutti più che benestanti... perchè non assegnarne una ad ogniuno dei milioni di finti accattoni che ci stanno assillando da anni con le loro rivendicazioni senza vergogna?
Avremmo risolto ogni problema di welfare senza necessità di manovre e manovrine, qualora le cose stessero veramente come si favoleggia in ognidove si abbia allora il coraggio di dichiarare che una parte popolo italiano non è in grado di provvedere a se stesso e conseguentemente si richiedano nelle sedi opportune AIUTI UMANITARI.

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