"Vi scrivo per comunicarvi che rinuncio alla carica di consigliere comunale e che quindi non parteciperò in tale veste alle sedute del consiglio.
Questa mia decisione è legata a diverse considerazioni che riguardano anche la mia attività ma soprattutto la consapevolezza che ciò che si richiede, dopo la sconfitta elettorale del centro-sinistra, è un lavoro grande per costruire le condizioni di un diverso governo della città.
Intendo onorare l’impegno che ho preso con gli elettori candidandomi e a maggior ragione il mandato che mi hanno affidato votandomi, continuando a essere vigile e attivo sui problemi di Milano. Lo farò, come finora, fuori da palazzo Marino, al fianco della lista che porta il mio nome e al fianco dei cittadini, dei comitati, delle associazione che hanno lottato e lottano per cambiare questa città.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto nelle primarie, tutti coloro che hanno sostenuto la mia lista, tutti coloro che mi hanno dato fiducia con il loro voto con una promessa per un impegno comune: non rassegniamoci e torniamo a far sorridere Milano."
E già.. una vita da mediano d'opposizione proprio non si addice all'insigne Dario da S. Giano, e in poche righe da il sciogliete le righe a quanti si sono illusi che il maestro avesse veramente intenzione di impegnarsi a migliorare Milano, anche facendo opposizione a quella gran gnocca della Moratti (sì devo ammettere che la stima è tale che la vedo pure bona!! hahah).
Ma si sà che la visibilità e il prestigio di un sindaco a Milano sono cosa ben diversa da quella del capo, anzi vice capo dell'opposizione, dopo aver scaricato Ferrante la sx viene ripagata con la stessa moneta dal suo prestigioso candidato. Fosse che quel tirchione di Albertini non abbia proveduto ad adeguare il gettone di presenza in Consiglio Comunale alle sindacali rivendicazioni di un premio Nobel?
venerdì, giugno 23, 2006
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